Lo studio aiuterà a comprendere le alterazioni dell'immagine corporea tipiche dell'anoressia. L'anoressia nervosa è la situazione più nota in cui una persona (in genere di sesso femminile) ha un'alterata percezione e rappresentazione del proprio corpo: si vede e si percepisce, infatti, come sovrappeso anche se oggettivamente denutrita e magra. Analogamente le lesioni cerebrali possono far percepire la sensazione che una determinata parte del nostro corpo appartenga ad altri individui; oppure indurre un'incapacità selettiva nel riconoscere volti o nel comprendere e programmare azioni. Si tratta di condizioni patologiche che interessano sia l'ambito neurologico che quello psichiatrico: anche se molto differenti tra loro è stato ipotizzato che abbiano in comune un'alterazione - funzionale o strutturale - di regioni cerebrali dedicate alla cosiddetta immagine corporea. Un gruppo di ricercatori italiani ha dimostrato, per la prima volta, che il cervello opera una dissociazione tra l'identità di un corpo e l'azione che esso compie. Infatti, due diverse aree del cervello elaborano l'identità e l'azione del corpo umano: il riconoscimento dell'individualità e dell'identità del corpo è affidata all'attività di un'area della corteccia visiva, la Extrastriate Body Area (EBA), mentre la corteccia premotoria ventrale (cPMv) è determinante per comprendere ciò che il corpo sta facendo. I ricercatori sono giunti a questi risultati grazie all'utilizzo della Stimolazione Magnetica Transcranica ripetitiva. Questa tecnica non invasiva è infatti in grado di interferire transitoriamente con l'attività delle aree stimolate inducendo una "lesione" virtuale delle stesse in individui sani. Lo studio evidenzia per la prima volta che stimolare l'area extrastriata per il corpo interferisce con la percezione dell'identità di individui che eseguono la stessa azione, mentre la stimolazione della corteccia premotoria ventrale interferisce con la percezione di due diverse azioni eseguite dallo stesso individuo.
Questi risultati chiariscono le basi neurali della rappresentazione visiva del proprio corpo e del corpo degli altri. Aprono inoltre nuove prospettive per la comprensione delle alterazioni della rappresentazione corporea in ambito neurologico e psichiatrico, per esempio nel caso dell'anoressia: "Una più accurata conoscenza delle strutture corticali implicate nella codifica dei diversi aspetti del corpo – sottolinea Urgesi - può aiutare la messa a punto di piani di intervento per la riabilitazione dei disturbi dell'immagine corporea in età adulta e nell'infanzia".Studio pubblicato nel numero di gennaio 2007 della rivista Nature Neuroscience (Vol. 10, Issue 1, pagg. 30-31; www.nature.com/natureneuroscience).
"Representation of body identity and body actions in extrastriate body area and ventral premotor cortex" Cosimo Urgesi (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico 'E. Medea', Polo Regionale Friuli Venezia Giulia), Matteo Candidi (Dipartimento di Psicologia, Universita` di Roma 'La Sapienza'), Silvio Ionta (Dipartimento di Psicologia, Universita` di Roma 'La Sapienza', Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fondazione Santa Lucia), Salvatore M. Aglioti (Dipartimento di Psicologia, Universita` di Roma 'La Sapienza', Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Fondazione Santa Lucia).Comunicato Stampa I.R.C.C.S. "E.Medea"- Ass. "La Nostra Famiglia" .
Fonte: Farmacia.it
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